Onorevoli Colleghi! - L'obiettivo della presente proposta di legge è quello di affrontare il problema del credito per quelle centinaia di migliaia di operatori italiani che, grazie al loro lavoro e al loro coraggio, hanno fatto la storia del nostro Paese all'estero, e in modo particolare nel mondo occidentale.
Oggi abbiamo una grande opportunità che vede un'Europa non più come l'avevano disegnata all'inizio degli anni sessanta i nostri padri, ma i cui confini, che non sono solo territoriali, bensì politici, economici, finanziari e commerciali, si sono ingranditi a tal punto che diventa difficile non ipotizzare da parte nostra una nuova e diversa strategia nei confronti dei nuovi Paesi entrati a fare parte dell'Unione europea.
La storia di questa Europa, vale la pena ricordarlo, è iniziata dopo la fine del secondo conflitto mondiale in virtù del grande sacrificio e della forte emigrazione dei nostri connazionali - ai quali mai nessun governo ha saputo riconoscere i meriti loro ascrivibili - che con le loro rimesse hanno aiutato il Paese ad uscire dalle sue difficoltà nel dopoguerra. Si tratta oggi di ripagarli, usufruendo della loro esperienza e della loro competenza al servizio del nostro Paese. Oggi gli italiani in Europa sono oltre 5 milioni, anche se quelli registrati all'Anagrafe degli italiani all'estero (AIRE) sono di numero inferiore; essi vanno considerati come una risorsa e non come un problema perché sono un bene prezioso, per il «sistema Italia»,